Quel piccolo miracolo. O meglio: organizzazione e comunicazione in una battaglia contro il tempo

Le aziende leader nel trasporto internazionale non credono nei miracoli. Credono nelle competenze: organizzazione, comunicazione, scrupolosità. Ogni dettaglio deve combaciare come i pezzi di un puzzle per riuscire nel proprio scopo. Niente miracoli, solo competenze. Sono queste ultime che permettono di accettare qualsiasi sfida, anche la più complessa.

Dal 1968, Alisped vince battaglie contro il tempo quasi ogni giorno, ma a febbraio 2021 ha accettato una sfida molto particolare. Un’azienda dell’alta moda doveva effettuare una spedizione oltreoceano, nel dettaglio dai Paesi Bassi a Los Angeles, via Francoforte. “Parliamo di molti pallet” dice Caterina Cosentino, responsabile dell’ufficio Alisped a New York “e sapevo che sarebbero stati necessari almeno due mesi perché arrivassero a L.A. Le mie previsioni  sono state confermate. Ma il cliente doveva ricevere la spedizione la settimana successiva”.

Certamente, Alisped considera trovare soluzioni come parte del proprio lavoro. Quarta competenza: problem solving. L’idea perfetta è giunta dall’Italia e Caterina Cosentino lo ricorda molto bene: “Lorenzo Cerretelli, Vice Presidente di Alisped,  ha detto: organizziamo un volo charter così da poter spedire tutta la merce in un’unica soluzione. E io ho risposto: bene, facciamolo. Ed è così che è iniziato tutto: un lavoro in strettissima collaborazione, la pianificazione di ogni minimo dettaglio, una sorta di spola continua”.

Francesco Bocci, responsabile trasporti via aerea di Alisped, spiega che è stato scelto un aeromobile Boeing 747 – 400 freighter di CargoLogic Air. Ma prima di tutto, la merce doveva raggiungere l’aeroporto di Francoforte dall’Olanda e, ovviamente, doveva essere caricata sul Boeing. “C’era un numero non specificato di elementi che potevano andare male” aggiunge Francesco, “e, come sappiamo, piccoli ritardi sono molto comuni in queste situazioni. Il lavoro di coordinamento è stato la chiave di tutto, così come la scrupolosità, poiché non stiamo parlando di un normale trasporto: con un charter, tutto era molto più complicato del solito”.

“Il numero dei mezzi via terra era notevole” spiega Francesco Silli, responsabile trasporti via terra di Alisped, “e i margini di tempo molto ridotti. Inoltre, parliamo di merce di valore, perciò volevamo che un certo numero di camion viaggiassero compatti in uno stesso giorno, che il trasporto fosse rapido e i camion sicuri, nessun trasbordo durante il viaggio. Il minimo problema logistico poteva essere fatale, soprattutto considerando il periodo in questione”.

Infatti, tutte le operazioni sono risultate ancor più complicate a causa delle restrizioni: molte questioni che insorgevano dovevano essere gestite telefonicamente a causa della pandemia e non c’era la possibilità di recarsi sul posto per i normali controlli. “Tutta la parte relativa alla comunicazione e ai contatti è stata molto impegnativa: dovevamo continuamente chiamare l’handler in aeroporto, gli autisti dei camion – ai quali non era permesso presenziare durante le operazioni di carico a causa delle restrizioni­ –, la dogana, gli uffici dell’azienda di moda in Europa e negli Stati Uniti. E, dato che il nostro lavoro è molto delicato, è più semplice collaborare con persone che già conosci, mentre in quel caso interagivamo con persone nuove. Ma eravamo tutti professionisti e questo è stato fondamentale”.

Siamo riusciti a coordinare tutto: durante il weekend, il charter ha lasciato Francoforte ed è arrivato all’aeroporto JFK di New York, la merce è stata trasferita nei nostri magazzini e da lì è partita per Los Angeles via terra. Alla fine, siamo riusciti a concentrare le operazioni in appena una settimana” aggiunge Caterina Cosentino. Forse le parole non sono il mezzo migliore per descrivere un lavoro di squadra così notevole. Ma certamente la parola competenze si rivela perfetta.

Alisped.

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